Caldere e vulcani attivi



Eruzione dello Stromboli (1980)

I vulcani attivi possono essere sventrati da esplosioni e sprofondare nella camera magmatica sottostante a causa del crollo della volta. La depressione conseguente al collasso dell'edificio vulcanico è chiamata caldera (termine spagnolo che vuol dire "pentolone"). Un esempio di caldera sono i Campi Flegrei, in Campania. Se l'azione riprende con la ricostruzione dell'edificio vulcanico all'interno della caldera, l'intera struttura è detta vulcano a recinto. La caldera più grande non si trova sulla Terra, ma su Marte. Essa appartiene al Monte Olimpo. Si hanno vulcani attivi (in fase solfatarica, permanente moderata o in eruzione), vulcani quiescenti e vulcani spenti.

Sulla Terra esistono circa 700 vulcani attivi subaerei, di cui il 60% concentrato attorno al Pacifico a formare la cosiddetta "cintura di fuoco".

I vulcani considerati attivi in Italia sono dieci: il Vulcano Laziale, corrispondente all'area dei Colli Albani nel Lazio; il Vesuvio, i Campi Flegri, Ischia e Procida in Campania; l'Etna, lo Stromboli, Lipari, Vulcano e Pantelleria in Sicilia.

I vulcani esplosivi sono situati in zone orogenetiche, quelli effusivi ai margini di zolle contigue in allontanamento.