Motore Stirling con gassificatore:
L'integrazione fra il motore Stirling e il processo della
gassificazione permette l'utilizzo della biomassa come combustibile per
la produzione di energia. L'utilizzo della biomassa permette di avere
un ciclo di produzione ad impatto nullo sulle emissioni di CO2, (si
rilascia in atmosfera il carbonio che biologicamente era stato
inglobato, prelevandolo dalla atmosfera, nelle sostanze che vengono
combuste); questo diviene molto interessante dato che non è introdotto
nel sistema nuovo carbonio di origine fossile. Il motore Stirling può
diventare così una tecnologia da valorizzare per facilitare il
raggiungimento degli obiettivi fissati dalProtocollo di Kyoto.
L'organizzazione di questo tipo di impianto prevede l'articolazione di
cinque componenti principali:
• deposito della biomassa
• gassificatore
• caldaia
• motore Stirling
• accumulatore termico o volano termico
Tramite un sistema di coclee la biomassa (cippato legnoso) viene
portata all'ingresso del gassificatore in cui la biomassa viene
trasformata in syngas che, estratto dall'alto viene portato alla camera
di combustione.
Nella camera di combustione si raggiungono temperature tra gli 800 e i
1250 °C e il motore Stirling è a diretto contatto con la fiamma stessa,
andando a costituire un corpo unico fra caldaia e motore Stirling.
L'ultimo elemento è costituito dall'accumulatore termico che permette
di utilizzare l'energia termica del ciclo di produzione per la
produzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento,
ottimizzando così la resa energetica. La massima ottimizzazione si
ottiene facendo funzionare l'impianto solo nei periodi in cui c'è la
richiesta di energia termica. Per impianti di piccola taglia, si riesce
ad avere una potenza elettrica di 35 kW e una potenza termica di 140 kW.
Nel 2008, in Provincia di Bologna si è realizzato il primo progetto
italiano sperimentale di questo tipo, a servizio del complesso
scolastico del comune di Castel d'Aiano, che utilizza il cippato come
combustibile di partenza. Il percorso intrapreso prevede la
realizzazione di altri impianti analoghi nello stesso comune.
L'impianto è stato realizzato grazie all'azione del centro CISA che,
nato nel 2005 come consorzio fra Provincia di Bologna, Fondazione Cassa
di Risparmio di Bologna e ISSI (Istituto Sviluppo Sostenibile Italia),
si propone come promotore di iniziative legate alla diffusione delle
energie rinnovabili e del risparmio energetico, con l'obiettivo finale
di creare il Distretto delle Energie Sostenibili dell'Appennino
bolognese.