Radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti

Il termine radiazioni non ionizzanti (NIR) viene usato in prevalenza per indicare onde elettromagnetiche a bassa energia, che non provocano la ionizzazione degli atomi attraversati.
Il parametro critico dell’onda e.m., dal quale dipende l’energia, è la frequenza ν, ed è quindi questa a determinare il livello di interazione fra la radiazione e la materia attraversata.
Non esiste attualmente una normativa specifica, in base alla quale si prenda atto di una effettiva pericolosità di queste radiazioni. Questo principalmente perché non è disponibile una statistica sufficiente sull’esposizione a NIR. 

Radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti
Inoltre, lo spettro in frequenza di questo tipo di radiazioni è molto ampio (circa 13 ordini di grandezza contro i 5 delle radiazioni ionizzanti), e questo porta ad una estrema varietà di interazione con la materia (vivente, nel caso qui di interesse !).
Pertanto, quanto è genericamente indicato sotto il nome di NIR è in realtà una vasta gamma di fenomeni, strumenti, attività di laboratorio che possono presentare pericoli più o meno evidenti ed immediati.
Si cercherà qui di dare un quadro il più generale possibile di questi fenomeni, a partire dagli effetti che la radiazione e.m. induce nella materia vivente, per illustrare poi le misure di prevenzione e protezione che si rendono necessarie per queste attività.
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