LABORATORIO FOTOGRAFIA DIGITALE
LEZIONI DI MARIO BURZIO - MARZO 2011
LA RISOLUZIONE
La
risoluzione, concetto importantissimo nella fotografia digitale,
descrive il numero di pixel presenti nell'unità di lunghezza (il
pollice).
Stampare una foto significa riportare su carta tutti i punti costituenti l'immagine.
Qui interviene il concetto di dpi. Un certo valore di dpi ( dots per
inch - punti, pixel per pollice) infatti ci dice quanti punti (dots)
vengono stampati per ogni pollice (inch). Valori più alti
significheranno che i punti saranno più fitti, più vicini tra loro. Al
contrario valori bassi indicheranno che i punti avranno una densità,
una distanza tra di loro più elevata. La risoluzione si può anche esprimere in ppi (pixel x inch - pixel per pollice).
Punti troppo distanti tra loro daranno luogo ad un'immagine poco
definita, granosa in cui i punti stessi saranno visibili ad occhio nudo
con conseguente degrado della qualità della stampa.
Aumentando la densità dei punti si ottengono immagini migliori, in cui
non è presente alcun effeto grana e in cui i passaggi tonali sono più
graduali e delicati.
A causa della struttura stessa dei nostri occhi però è inutile superare
una cera soglia di definizione. Il nostro apparato visivo infatti è in
grado di distinguere dettagli fino alla risoluzione di circa 300dpi.
Oltre questo valore, ogni informazione aggiuntiva verrebbe confusa con
le altre e non sarebbe rilevabile.
Per questo motivo si è stabilito che la risoluzione ottimale per
un'immagine fotografica sarà di circa 300 dpi (massima qualità) con un
minimo di 200-240 dpi in casi particolari. Utilizzi diversi dalla stampa
prevedono tuttavia valori anche molto più bassi.
Risoluzioni di stampa

Risoluzioni e megapixel

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